John Wall
Un conto è giocare non avendo nulla da perdere, altro è farlo con la responsabilità di dover vincere.
Spinoso caso Knicks a parte, delle cinque squadre palesemente sotto le aspettative in questo primo scorcio di stagione, solo due mi stanno realmente deludendo oltre le più pessimistiche previsioni.
Washington con John Wall sarebbe quinta ad Est.
Bidoni, ridimensionamenti, delusioni, giocatori finiti.
Estasiato dal colpo di genio dell’anno del mio nuovo mito personale, Greg Monroe, che nel finale della pacchianata tra Shaq e Chuck porta via la palla a quell’imbecille di John Wall, è diventato un dovere morale guardare in diretta l’All Star Game, anche smentendo i miei propositi di qualche giorno fa.
L’Assist Rate (AR) è il più credibile e sfizioso dato individuale per cogliere la capacità di una point guard di creare attacco, di mettersi al servizio del coinvolgimento dei compagni e di essere al centro del proprio sistema offensivo: rappresenta la percentuale di possessi di un giocatore che finiscono in assist.
La stagione in tre foto.
A livello statistico, è agli atti: nella NBA è giunto all’apice un ricambio generazionale.
La Summer League è un altro basket, un altro pianeta, un’altra dimensione. E forse per questo mi affascina tanto.
Dodici giri della lancetta lunga allo scoccare dell’ora X: it’s draft time!